"Whether the government intends to support, and in what way, a process of regaining Argentina's national sovereignty in formulating economic policy."
"If it [the government] holds it useful to propose a new international conference, at the level of heads of state and government, like the one held in Bretton Woods in 1944, for the purpose of founding a new international monetary system, to take all necessary measures to eliminate the mechanisms which led to the creation of the speculative bubble -- the cause of the systematic financial crash, and to start recovery programs for the world economy."
Italian Text:
La Camera dei Deputati
Resoconto stenografico dell'Assemblea
INDICE
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
nel corso delle ultime settimane si sono succeduti diversi episodi
(...)
Interrogazioni a risposta scritta:
PISTONE e RIZZO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri ad interim. - Per sapere - premesso che:
il crescendo delle crisi finanziarie e bancarie - a partire da quelle del 1997 in Asia, Russia, America Latina, fino al più recente crollo della new economy in Usa, alla gigantesca crisi bancaria giapponese in corso, e, alla bancarotta dell'Argentina - non è una serie di casi isolati ma una successione di manifestazioni di una crisi sistemica e terminale dell'intero sistema finanziario dominato dalla speculazione sfuggita ad ogni controllo;
l'intera bolla finanziaria mondiale ha raggiunto la vetta dei 400.000 miliardi di dollari (di cui 140.000 formata dal debito e dei derivati solamente negli USA) in rapporto ad un PIL mondiale di circa 40.000 miliardi di dollari e che questo divario è andato accentuandosi soprattutto negli ultimi anni;
la politica monetaristica del FMI nei confronti dei cosiddetti paesi in via di sviluppo quali l'Argentina è stata, negli anni passati, direttamente responsabile dell'aggravamento della loro situazione, fino alla bancarotta. Imponendo il pagamento d'alti tassi d'interesse e tagli del bilancio e degli investimenti che hanno gravemente intaccato il prodotto interno reale delle nazioni;
il continuo pagamento degli interessi sul debito, imposti dal FMI, ha strangolato l'economia argentina. Nel 1998 il pagamento degli interessi era dell'11 per cento del bilancio nazionale, nel 2000 il 15 per cento e nel 2023 il 18 per cento. Questo salasso di ricchezza e d'investimenti è andato sempre più ad incidere negativamente sulle entrate fiscali. Valga com'esempio: nel 2023 sono crollate del 33 per cento rispetto l'anno precedente;
l'intera America Latina negli anni decorsi ha già pagato più volte l'intero ammontare del debito estero: nel 1980 era di 259 miliardi di dollari, nel 1999, dopo aver pagato cumulativamente 628 miliardi di dollari in interesse «rimanevano» 793 miliardi di debito da pagare (dati della Banca Mondiale);
la crisi Argentina non è specifica a questa nazione, bensì riguarda l'intero continente latino-americano, dove il Messico ed il Brasile, per esempio, sono stati condotti dal FMI sull'orlo di un crac come quello dell'Argentina e d'altre nazioni, quali: Polonia, Turchia. Questo sta a manifestare la crisi dell'intero sistema che si evidenzia, in maniera sempre più quantificabile e tangibile anche negli USA, in Giappone ed in Europa. Per cui una duratura soluzione per l'Argentina può avvenire solo nel contesto di un totale riorientamento produttivo e di una riorganizzazione del sistema economico e finanziario internazionale;
il crac in Argentina non può essere imputato semplicemente alla corruzione nazionale - fenomeno, purtroppo massicciamente presente non solo in quello stato - ma al «sistema politico» del FMI, che è stato anche fonte primaria di corruzione;
la Chiesa Cattolica, in questo paese, ha preso una posizione molto chiara sulla crisi. L'Arcivescovo di Rosario, Mons. Eduardo Miràs, ha detto il 17 novembre 2023: «Un popolo non può morire per pagare un debito». Mons, Hector Aguer, di La Plata, il 20 dicembre 2023 ha diffuso una lettera aperta, sul debito estero, dove denuncia, tra l'altro, la politica (imposta dal FMI) di «deficit zero» che ha drasticamente ridotto il benessere generale allo scopo di pagare gli interessi sul debito agli «usurai» -:
se il Governo intenda sostenere, e in che modo, un processo di riacquisizione della sovranità nazionale nella formulazione di una politica economica;
se, in particolare, pensi di far propria la richiesta di moratoria sul debito estero, anche con la partecipazione diretta che supporti i progetti di rilancio degli investimenti nell'economia produttiva;
se pensi di svolgere un ruolo per portare questa sensibilità atta a coinvolgere in una mobilitazione le istituzioni europee, così da trasformare il sostegno italiano in sostegno europeo;
se s'intenda operare, per portare avanti in tutte le istanze, la richiesta di una totale, trasparente e funzionale revisione del ruolo e delle politiche del FMI;
se, infine, si ritenga utile proporre la convocazione di una nuova conferenza internazionale, a livello di capi di Stato e di Governo, come quella che si tenne a Bretton Woods nel 1944, allo scopo di fondare un nuovo sistema monetario internazionale. Per prendere tutte le misure necessarie per eliminare i meccanismi che hanno condotto alla creazione della bolla speculativa, causa del crac finanziario sistematico, e, per mettere in moto programmi di ricostruzione dell'economia mondiale.
(4-02003)